Bonalumi Agostino

Agostino Bonalumi, pittore, dopo studi tecnici partecipa al fervente ambiente artistico milanese dalla fine degli anni Cinquanta. Nel 1958 espone insieme a Piero Manzoni ed Enrico Castellani alla Galleria Pater di Milano, sue opere escono sulla rivista Azimuth, uscita in soli due numeri tra il 1959 e il 1960, fondata da Piero Manzoni e Enrico Castellani. Mette a punto un linguaggio legato alle esperienze degli artisti milanesi riuniti sotto l'egida di Lucio Fontana. Utilizza tele monocrome, spesso di colori molto accesi, in cui le variazioni di luce sono date unicamente da estroflessioni della tela stessa. Nel corso degli anni Sessanta collabora con la Galleria del Naviglio di Carlo Cardazzo e con Arturo Schwarz, Gillo Dorfles scrive sul suo lavoro e chiama le estroflessioni “pittura-oggetto”. Nel 1966 e nel 1986 è invitato alla Biennale di Venezia, nel 1970 ha una sala personale all'esposizione. Lavora a diverse opere ambientali, in cui grandi tele estroflesse modellano direttamente gli ambienti, a scenografie e costumi per il teatro. Partecipa, tra l'altro, alla Biennale di San Paolo del Brasile e a quella di Parigi. Nel 1980 Palazzo Te a Mantova ospita un'ampia monografia sul suo lavoro, nel 2001 riceve il Premio Presidente della Repubblica alla carriera e nel 2003 gli viene dedicata una grande mostra a Darmstadt. Partecipa attivamente ad una mostra londinese di cui non riesce a vedere l'apertura, nel 2013. Nel 2018 il Museo del Novecento di Milano organizza un'imponente retrospettiva sul suo lavoro.

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  1. Opere su carta

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