Cerone Giacinto

Giacinto Cerone, scultore originario di Melfi, si è trasferito a metà anni Ottanta a Roma, dove ha condotto un'intensa sperimentazione sui materiali, dal legno alla ceramica, dalla ghisa al gesso, contemporaneamente ad un'altrettanto ricca attività grafica, rimanendo estraneo a qualsiasi corrente artistica.

Maurizio Corraini lo conosce grazie a Giovanni Usai, critico e collezionista vicino al gallerista, che gli presenta tra l'altro anche Pietro Perrone. Tra le prime mostre mantovane a vedere la partecipazione di Cerone, si segnala la collettiva organizzata da Corraini a Palazzo Ducale nel 1988, chiamata Oasi nello Spazio.

Nel 1993, tramite Maurizio Corraini, Cerone inizia a collaborare con la Bottega Gatti di Faenza, presso la quale produce un cospicuo numero di sculture in ceramica e conosce Giosetta Fioroni.

Tra i diversi volumi pubblicati con Corraini, si segnalano quelli della collana 10x10, usciti in occasione di alcune mostre presso la galleria. Il primo libretto della serie a cui prende parte Cerone esce in occasione della mostra Fucilieri, del 1990, con un testo di Martina Corgnati; il secondo è Molle di vetro, del 1993, con un testo di Giosetta Fioroni; per Molle di vetro produce, invece che un multiplo, una piccola serie di opere uniche.

Tra le numerose collaborazioni tra Cerone e la galleria mantovana, si segnalano la mostra Alpi Apuane, del 1995, Tripoli. Delle croci e delle delizie, del 2001, che dà il nome al libro d'artista che esce in occasione dell'esposizione, e Giacinto Cerone. 10 opere su carta, omaggio a Carol Rama, del 2003. Seguono numerose retrospettive organizzate da vari enti pubblici e privati.

Tra gli altri, la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, la Galleria di Arte Moderna di Torino e il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza conservano opere dell'artista.

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  1. Tripoli

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  2. Tutte rose

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