Giovanni Belgrano è stato pedagogista, insegnante e direttore didattico. Fautore di una didattica attiva e del principio del “fare per capire”, Belgrano ha collaborato con il Movimento di Cooperazione Educativa – che si proponeva di rinnovare la scuola italiana ispirandosi alla pedagogia deweyana – si è impegnato con numerose attività per la riforma dei programmi della scuola elementare. La sua continua ricerca di nuove strategie di insegnamento, anche con la creazione di laboratori nelle scuole e la sperimentazione di mezzi di comunicazione quali cinepresa e macchina fotografica, nasce dalla convinzione che rivedere i programmi educativi e riflettere criticamente sui bisogni dei bambini sia un'esigenza fondamentale per una società che si vuole rinnovare. Grazie a queste ricerche sperimentali, nasce la sua collaborazione con Bruno Munari, con cui lavora alla progettazione di giochi didattici come Più e Meno (1970), Strutture (1972), Trasformazioni, (1975), Immagini della realtà (1976), Otto sequenze da mettere in ordine (1976). Originariamente prodotti da Bruno Danese e Jacqueline Vodoz e ora riediti da Corraini Edizioni, sono scatole gioco composte da carte quadrate combinabili tra loro in tanti modi diversi.

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