
Luigi Veronesi considerò sempre l’arte uno strumento che coinvolge tutti gli aspetti della vita quotidiana e dell’esperienza estetica, e ne indagò il ruolo in rapporto all’era della meccanizzazione. Celebri le sue trasposizioni cromatiche di partiture musicali, perseguì la precisa resa matematica dei timbri e delle altezze del suono in pittura. Membro del Movimento d’Arte Concreta, fu uno dei più “europei” fra gli astrattisti italiani, e uno dei primi ad usare la fotografia all’interno dei libri per bambini.