Guidi Matteo
Matteo Guidi sviluppa una pratica che si trova all’intersezione tra l’arte contemporanea e l’antropologia sociale, e il cui tema centrale riflette sulla cultura materiale. Partendo dall’osservazione di diversi gruppi sociali o persone, analizza il modo in cui si relazionano con i loro oggetti quotidiani, concentrandosi su possibili nuovi usi e dando loro nuove simbologie. I suoi progetti si compongono di diverse discipline come la fotografia, il disegno, il video o l’installazione.
I suoi lavori sono stati esposti in mostre collettive e personali in istituzioni come Casal Solleric (Palma de Mallorca, 2022), III Bienal Internacional de Arte Contemporáneo de América del Sur - BIENALSUR, Museo de la Inmigración y Centro de Arte Contemporáneo de la UNTREF (Buenos Aires, 2021), Bienal de Tarragona, Museo d'art modern (Tarragona, 2021), CCCC (València, 2020), Centre d’Art Tecla Sala (L’Hospitalet -E, 2020), I Bienal Internacional de Arte Contemporáneo de América del Sur - BIENALSUR (Cùcuta - CO, 2018), La Capella (Barcelona, 2017), Ok. Video.Festival (Jakarta -ID, 2017), Yorkshire Sculpture Park (Wake eld -UK, 2016), MAGASIN Centre d’Art Contemporaine, (Grenoble - F, 2016); Fundación Suñol (Barcelona, 2016), Santa Mònica Art Center (Barcelona, 2015), Barcelona Design Museum (2014), Fondazione Pastificio Cerere (Roma, 2014), Ex magazzini del Sale (Venezia, 2014).
Alterna la sua ricerca artistica e antropologica alla professione accademica. Insegna nel all’ISIA di Urbino, all’IED di Barcellona oltre a impartire workshop in differenti istituzioni e centri d’arte contemporanea.