

Giosetta Fioroni, nasce a Roma nel 1932 da padre scultore e madre pittrice e marionettista, nel 1955 espone alla VII Quadriennale di Roma, lavora poi come costumista per la televisione. Nel 1956 è invitata alla Biennale di Venezia, e a partire da quell’anno è tra i protagonisti della cosiddetta Scuola di Piazza del Popolo, con cui condivide l’orientamento pop. Sperimenta varie tecniche artistiche, dal collage ad assemblage e teatrini tridimensionali, fino a utilizzare video e fotografia.
Eclettica, adotta un linguaggio caratterizzato dalla commistione di lettere e simboli, tra cui molti cuori, spesso coloratissimi. È vicina a scrittori e intellettuali tra cui Goffredo Parise, Mario Dondero, Erri De Luca, Alberto Arbasino. Dagli anni Novanta si interessa alla ceramica collaborando, tra l’altro, con la Ceramica Gatti di Faenza. Nel 1993 presenta una mostra personale alla Biennale di Venezia.
Negli anni successivi sono dedicate al suo lavoro alcune grandi esposizioni, tra cui la prima retrospettiva americana, al Drawing Center di Manhattan nel 2013, e un’esposizione monografica al Museo del Novecento di Milano, nel 2018.
